Grigi, ottusi e pericolosi
Grigi ottusi pericolosi
grigi gli abiti dei poliziotti
che hanno sequestrato il compagno Bifo,
grigi i loro strumenti di morte.
Grigio il carcere dove è stato rinchiuso,
grigi i quartieri dormitorio,
grigie le strade del centro.
Ottuso il carabiniere che tiene in mano i cappotti dei suoi colleghi
che frugano fra le cose del compagno,
ottusi i poliziotti che da tre mesi registravano le telefonate
(cosa facciamo da mangiare oggi?
restiamo d'accordo così),
ottuso il giornalista dell'Unità che paragona un compagno da tutti conosciuto,
da sempre nel movimento, al fucilatore almirante,
ottusi i professori nelle scuole,
ottusa la televisione.
Pericolosi per l'isolamento in cui le masse li costringono,
gli organi della repressione,
pericolosi per i loro mitra ultimo modello,
pericoloso il giudice che prima arresta poi cerca le prove.
Pericolose le strade e le piazze infestate dagli angeli della morte
di un sistema sempre più minoritario,
pericolose le fabbriche e i cantieri,
pericoloso decidere se mettere al mondo un figlio o no.
Grigi ottusi pericolosi
vogliono rendere il mondo a loro misura:
grigio ottuso pericoloso.
La società totalitaria del capitale
vive della monotona ripetizione dell'esistente.
Usa i padroni, i poliziotti, i giudici.
Nessuno di essi è indispensabile alla struttura che serve.
Fanno una vita di merda
per essere l'unico modello di vita possibile.
Ma il comunismo è giovane e bello.